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In tutto questo, il riequilibrio dei mercati dovrà avvenire ordinatamente e ai minori costi sociali possibili. Perché, se il primo legame fra le due crisi è nell'origine, il secondo riguarda le conseguenze. La rovina del mercato dei mutui alla clientela più rischiosa (cioè quella più povera) si aggiunge ai rincari dell'energia e ancor più dolorosamente a quelli dei generi di prima necessità alimentare nel determinare condizioni di vita particolarmente precarie per le fasce più deboli della popolazione, già colpite, soprattutto in paesi come il nostro, da crescenti squilibri nella distribuzione delle risorse. La tempesta, se non finanziaria, potrebbe essere sociale e politica. L'azione dei governi, indipendentemente dal loro colore politico, sarà essenziale.